Il sistema moda, con particolare attenzione alla “moda veloce”, ha imposto dei tempi e dei modi di vivere e fruire la moda che stanno diventando pericolosi per le persone e il pianeta.
Sempre più associazioni e organizzazioni stanno lottando contro la “schiavitù moderna”, della manodopera a basso costo, imposta da questo sistema. Il quale si rivolge prevalentemente a target giovani, offendo un prodotto che risulta appetibile poiché di basso costo e molto di tendenza, grazie anche ad una comunicazione incalzante. Il consumatore medio non è generalmente informato dinanzi alla qualità dei tessuti, ai metodi di lavorazione e al percorso geografico e umano che un capo compie prima di essere acquistato e indossato. Così facendo non ci si rende conto del pericolo che una moda troppo veloce e troppo superficiale sta portando tra noi, tra i nostri giovani e nel mondo.
Nasce, oggi più che mai, parlando di consapevolezza del consumatore e sostenibilità ambientale, la necessità di formare, informare ed educare, per ovviare a questa grande problematica. Questa base di conoscenza necessaria si pone come propedeutica alla formazione dei consumatori ma soprattutto delle “persone”, di oggi e di domani.
“Armadio Etico” nasce grazie a più sinergie interne allo IUSVE, l’Istituto Universitario Salesiano di Venezia e Verona: Green Dream, IUSVE Cube Radio e ModaPuntoCom. Da idea, diventa progetto e mostra, con la collaborazione degli studenti universitari e di tutto il personale coinvolto.
Oggi si concretizza come il risultato di un percorso che ci ha visti prendere, giorno dopo giorno, maggiore consapevolezza verso la situazione attuale, nel settore moda e non solo. In questo clima, le parole di Papa Francesco hanno risuonato in noi, e ci siamo messi in cammino. Un cammino che stiamo ancora percorrendo, ma che ad ogni passo ha permesso di guardare il mondo con occhi diversi. La nostra casa, la terra in cui viviamo, fatta di persone, animali e natura che ci circonda è il nostro ossigeno. È quella bellezza autentica di cui non possiamo fare a meno. L’intervento dell’uomo sul creato non può e non deve più essere distruttivo.
Abbiamo iniziato dalla moda, perché è il secondo settore al mondo per inquinamento ambientale, disparità sociale, schiavitù nel lavoro e molto altro. Questo sistema o questa pratica, viene spesso screditata come “superficiale”, proprio per questo vogliamo dimostrare che la moda non è solo vestirsi e fare shopping… è lo specchio e il riflesso della nostra società: siamo la nostra immagine nel mondo e siamo noi a decidere come usarla, comporla e sceglierla.
Non è forse impressa nella memoria di tutti la raffigurazione di San Francesco che dona il mantello al povero? San Francesco dona un indumento ad una persona in difficoltà, compie così un gesto di carità e conferisce all’abito un valore unico.
“Laudato Si’”, il cui nome trae origine proprio dal Cantico delle Creature, il più bell’inno all’Amore scritto da San Francesco, ci suggerisce di aprire il nostro cuore e dare nuovo valore al mondo. Quale modo migliore per ristabilire il “dialogo autentico”, che suggerisce Papa Francesco, se non quello di tornare a dare il giusto VALORE alle cose?
Il riconoscimento del VALORE, in termini di qualità, importanza e costo (in tutti i sensi e ambiti, etico ed economico) è la base di questo progetto di recupero nell’ambito della moda.
Nei prossimi giorni altre “pillole” sull’ARMADIO ETICO…
… Segui le interviste e il progetto sui social ModaPuntoCom e Iusve Cube Radio.
Francesca Bonotto per ModaPuntoCom